Senegal, colonia della finanza italiana
- Metro
- 04 Mar 2014
Questa è una storia che nasce a Ravenna e finisce in Senegal. E, in mezzo, fa il giro del mondo.
Questa è una storia che nasce a Ravenna e finisce in Senegal. E, in mezzo, fa il giro del mondo.
Un'impresa di Ravenna, il Gruppo Tampieri, investe in terre nel paese africano. E una popolazione perde l'accesso a pascoli e acqua.
Il Paese è tra i principali protagonisti del fenomeno dell’'accaparramento della terra'
Un’alleanza a tre tra Mozambico-Brasile-Giappone prevede di trasformare un’area di 145mila km² nel nordest del paese in un’immensa industria agroalimentare. Scatenando la mobilitazione dei contadini, della società civile e della Chiesa contro la privatizzazione della terra e lo sfratto di milioni di piccoli agricoltori.
A pochi chilometri dal confine con la Mauritania, dove la natura sembrerebbe offrire solo sabbia e poca erba secca, centinaia di migliaia di girasoli e lunghi canali artificiali riempiti d'acqua appaiono davanti a noi.
Si tratta dell’appropriazione o acquisto, da parte di governi o imprese multi-nazionali, di vasti terreni locali mediante operazioni di leasing finanziario.
Ecco perché gli attuali sforzi internazionali per regolare la speculazione sulla terra faranno peggiorare le cose: il rapporto dell'ong Grain
L’accaparramento di terre sta diventando una iattura per troppi Paesi africani.
C'è un dato che emerge chiaro e lampante scorrendo il nuovo rapporto dell'associazione Re:Common intitolato «Gli Arraffa Terre»: l'Italia è seconda solo al Regno Unito tra gli Stati europei più attivi nella discutibile pratica del land grab.
A Riocentro, dove in questi giorni si tengono i negoziati della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, la Banca Mondiale si sforza di mostrare che gli investimenti agricoli su larga scala, specialmente in Africa, rappresentano una straordinaria opportunità di crescita "verde" per i Paesi più poveri.
Nella terra dove si coltiva il migliore caffè del mondo, il sempre più diffuso fenomeno dell'accaparramento delle terre da parte di investitori internazionali che, con l'appoggio dei governi locali, acquistano terre utili per produrre cibo destinandolo poi alla produzione di biocarburant, ignorando cinicamente l'impatto sociale, economico e ambientale che ne consegue, e violando i diritti dei piccoli proprietari terrieri
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Land grabbing in the Ivory Coast
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Accaparement des terres en Côte d'Ivoire
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Unrecognised wealth of customary land
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